L’EMDR è un approccio metodologico innovativo che utilizza i movimenti oculari e altre forme di stimolazione bilaterale per il trattamento di disagio emotivo e stress legati a eventi traumatici.
Obiettivo dell’EMDR è indirizzare i contributi dell’esperienza alla disfunzione psicologica presente; esso si rivolge sia ai grandi traumi (“T”) che ai piccoli traumi (“t”) (molti piccoli eventi che, a seconda del significato che rivestono per la persona, possono diventare fonte di disturbo più o meno grave).
L’EMDR agisce a livello neurofisiologico perché si basa sulla stimolazione emisferica alternata dei 2 emisferi cerebrali.
E’ noto che i due emisferi cerebrali hanno funzioni diverse e complementari a livello psicologico: l’emisfero sinistro ha un punto di vista più positivo, più analitico, permette di guardare avanti e di progettare, mentre l’emisfero destro tende ad essere più olistico ed è sempre in uno stato di allerta per l’individuazione dei pericoli.
Endel Tulvig e collaboratori (1994) hanno lavorato sul modello di asimmetria degli emisferi cerebrali nei processi di registrazione e richiamo dei ricordi secondo cui la corteccia frontale sinistra sarebbe coinvolta nella registrazione dei ricordi di eventi mentre la funzione della corteccia frontale destra invece nel richiamo di questi ricordi.
L’EMDR stimolando in modo alternato i 2 emisferi cerebrali, riattiva la comunicazione tra la rete positiva del sinistro e i contenuti negativi e ansiogeni del destro; in questo modo, si rielabora l’informazione legata all’esperienza traumatica perché si agiresce sui meccanismi inerenti l’immagazzinamento della memoria
Basi teoriche
L’EMDR basa sul Modello di Elaborazione Adattiva delle Informazioni (Shapiro 1995, 2002) secondo cui le informazioni sono immagazzinate in reti mnemoniche che contengono pensieri, immagini, emozioni e sensazioni, con collegamenti tra reti mnemoniche associate. Si suppone che le reti siano organizzate intorno all’evento più precoce e che i ricordi di un evento recente possano contenere elementi collegati ad esperienze precedenti.
Secondo questo modello l’informazione legata a esperienze traumatiche o stressanti non è elaborata completamente, le percezioni iniziali saranno immagazzinate essenzialmente come lo sono state nell’input, insieme a pensieri distorti o percezioni sperimentate al momento dell’evento. Livelli elevati di disturbo possono causare l’immagazzinamento delle informazioni in memoria in una “forma sbagliata”(sistema di memoria implicito/non-dichiarativo).
Queste esperienze contengono le immagini, le emozioni, le sensazioni corporee dell’evento traumatico e sono immagazzinate in un modo che non permette loro di collegarsi ad altre informazioni adattive.
Quando capitano esperienze simili (all’interno o all’esterno), le percezioni si collegano a queste reti mnemoniche non elaborate e le immagini/emozioni/sensazioni negative tornano in superficie. Queste immagini, emozioni, sensazioni influenzano le percezioni del presente: anche le nuove esperienze sono immagazzinate nelle reti disfunzionali così che questa rete in espansione rinforza le esperienze precedenti.
Amnesie, sintomi dissociativi e l’assenza di un recupero coerente, positivo e ben organizzato sono segni di reti di materiale disfunzionale bloccate.
Quando, attraverso l’utilizzo dell’EMDR avviene l’elaborazione c’è uno spostamento da ciò che era indicato come implicito/non-dichiarativo a sistemi di memoria espliciti/dichiarativi.
L’elaborazione causa una trasformazione dell’informazione e le percezioni, emozioni e sensazioni non-adattive diminuiscono.
Quando il ricordo traumatico viene integrato completamente nelle reti neurali le percezioni del presente cambiano (“ADESSO quel pericolo è finito!”).
L’elaborazione del ricordo causa una diminuzione dei sintomi e un cambiamento nel significato, nelle valutazioni e senso di sé.
Si assiste ad una risoluzione adattiva quando avvengono collegamenti con associazioni adeguate e l’esperienza è usata in modo costruttivo da parte del soggetto e viene integrata in uno schema emotivo e cognitivo positivo (Shapiro, 1995)
Per approfondimenti
Sito Ufficiale dell'Associazione EMDR Italia https://emdr.it
Obiettivo dell’EMDR è indirizzare i contributi dell’esperienza alla disfunzione psicologica presente; esso si rivolge sia ai grandi traumi (“T”) che ai piccoli traumi (“t”) (molti piccoli eventi che, a seconda del significato che rivestono per la persona, possono diventare fonte di disturbo più o meno grave).
L’EMDR agisce a livello neurofisiologico perché si basa sulla stimolazione emisferica alternata dei 2 emisferi cerebrali.
E’ noto che i due emisferi cerebrali hanno funzioni diverse e complementari a livello psicologico: l’emisfero sinistro ha un punto di vista più positivo, più analitico, permette di guardare avanti e di progettare, mentre l’emisfero destro tende ad essere più olistico ed è sempre in uno stato di allerta per l’individuazione dei pericoli.
Endel Tulvig e collaboratori (1994) hanno lavorato sul modello di asimmetria degli emisferi cerebrali nei processi di registrazione e richiamo dei ricordi secondo cui la corteccia frontale sinistra sarebbe coinvolta nella registrazione dei ricordi di eventi mentre la funzione della corteccia frontale destra invece nel richiamo di questi ricordi.
L’EMDR stimolando in modo alternato i 2 emisferi cerebrali, riattiva la comunicazione tra la rete positiva del sinistro e i contenuti negativi e ansiogeni del destro; in questo modo, si rielabora l’informazione legata all’esperienza traumatica perché si agiresce sui meccanismi inerenti l’immagazzinamento della memoria
Basi teoriche
L’EMDR basa sul Modello di Elaborazione Adattiva delle Informazioni (Shapiro 1995, 2002) secondo cui le informazioni sono immagazzinate in reti mnemoniche che contengono pensieri, immagini, emozioni e sensazioni, con collegamenti tra reti mnemoniche associate. Si suppone che le reti siano organizzate intorno all’evento più precoce e che i ricordi di un evento recente possano contenere elementi collegati ad esperienze precedenti.
Secondo questo modello l’informazione legata a esperienze traumatiche o stressanti non è elaborata completamente, le percezioni iniziali saranno immagazzinate essenzialmente come lo sono state nell’input, insieme a pensieri distorti o percezioni sperimentate al momento dell’evento. Livelli elevati di disturbo possono causare l’immagazzinamento delle informazioni in memoria in una “forma sbagliata”(sistema di memoria implicito/non-dichiarativo).
Queste esperienze contengono le immagini, le emozioni, le sensazioni corporee dell’evento traumatico e sono immagazzinate in un modo che non permette loro di collegarsi ad altre informazioni adattive.
Quando capitano esperienze simili (all’interno o all’esterno), le percezioni si collegano a queste reti mnemoniche non elaborate e le immagini/emozioni/sensazioni negative tornano in superficie. Queste immagini, emozioni, sensazioni influenzano le percezioni del presente: anche le nuove esperienze sono immagazzinate nelle reti disfunzionali così che questa rete in espansione rinforza le esperienze precedenti.
Amnesie, sintomi dissociativi e l’assenza di un recupero coerente, positivo e ben organizzato sono segni di reti di materiale disfunzionale bloccate.
Quando, attraverso l’utilizzo dell’EMDR avviene l’elaborazione c’è uno spostamento da ciò che era indicato come implicito/non-dichiarativo a sistemi di memoria espliciti/dichiarativi.
L’elaborazione causa una trasformazione dell’informazione e le percezioni, emozioni e sensazioni non-adattive diminuiscono.
Quando il ricordo traumatico viene integrato completamente nelle reti neurali le percezioni del presente cambiano (“ADESSO quel pericolo è finito!”).
L’elaborazione del ricordo causa una diminuzione dei sintomi e un cambiamento nel significato, nelle valutazioni e senso di sé.
Si assiste ad una risoluzione adattiva quando avvengono collegamenti con associazioni adeguate e l’esperienza è usata in modo costruttivo da parte del soggetto e viene integrata in uno schema emotivo e cognitivo positivo (Shapiro, 1995)
Per approfondimenti
Sito Ufficiale dell'Associazione EMDR Italia https://emdr.it